Parole come coltelli.

Una femminista della prima ora difende le differenze uomo-donna

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Julie Bindel è piuttosto arrabbiata.

Julie Bindel è una giornalista freelance britannica. È una scrittrice.  Julie Bindel è una femminista della prima ora. Attivista per i diritti delle donne. In difesa delle donne. Ha co-fondato il gruppo Justice for Woman.

Ha all’attivo studi e ricerche sui temi della violenza sessuale, del turismo sessuale, della prostituzione, dello sfruttamento umano. Ha combattuto per i diritti delle persone lesbiche, per l’uguaglianza di genere, per il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Julie è lesbica dichiarata.

Ed è accusata di odio trans fobico. Anzi, di avere ingaggiato una vera e propria crociata, sebbene solitaria, contro le persone transessuali.

https://www.theguardian.com/commentisfree/2010/feb/01/julie-bindel-transphobia

Con tutto quello che anche solo la paginetta di wikipedia squaderna al suo attivo come attività, impegno pubblico e studi credo possiamo essere ragionevolmente certi che questa persona non covi in sé odio pregiudiziale nei confronti di chi abbia un vissuto sofferto rispetto alla propria identità sessuale e dica di non riconoscersi nel sesso maschile e dica di voler migrare a quello femminile.

Per quanto questi pensieri di una persona su se stessa siano sintomo di profonda sofferenza, forse qua possiamo ancora mettere in fila sulla tastiera  e sul foglio i caratteri che dicono una verità (se siamo disposti a pagarne le folli conseguenze): non è normale pensare di essere una donna caduta nel corpo di un uomo. Non è sano, e se succede dietro c’è un dolore enorme, pensare che la psiche possa dissentire così dalla propria corporeità ed esiga- ed ottenga! Questa è la tragica, vigliacca crudeltà di chi si presta, anzi si vende e caramente, per queste pratiche- di farsi modificare i tratti, gli organi e l’attività ormonale per sembrare una donna.

Leggo sul  Dailymail di oggi, 30 gennaio 2017 (http://www.dailymail.co.uk/news/article-4167908/Banning-doctors-saying-mothers-insult-us.html), che la BMA, la British Medical Association,  ha recapitato ai propri medici  la raccomandazione di non usare l’espressione “donna incinta” per non offendere le persone trans gender.

Vietare tale espressione, dice la Bindel, «è solo l’ultimo assalto alla femminilità da parte della lobby trans gender». E la BMA è una delle tante istituzioni che per non incorrere nel rischio di offendere le persone trans gender ora ha paura di affermare la realtà delle differenze biologiche tra i due sessi.

E potremmo riderci su se le parole non fossero fatti e atti, come invece sono. Anche quando per violenze e arroganza altrui vogliono trasformare, deformare o ammutolire la realtà.

Continua infatti la giornalista a esporre serratamente la sua ferma denuncia accusando la volontà fattiva degli attivisti trans di  fare diventare il nostro linguaggio “gender neutral” a forza, dalla gravidanza fino alle toilette. Dall’allattamento al seno, che diventa nutrimento al torace. Anche qui. Che si fa? Ridere, piangere, piangere, compiangere? Sul fronte emotivo vale tutto ma su quello della pace e della convivenza umana serve la resistenza attiva..

Va bene, penseremo noi. Abbiamo toccato il fondo. Ora una bella spinta e si torna in su. No. Non è ancora il momento.

Perché dall’altra sponda dell’Atlantico arriva l’eco delle classiche urla da sala parto accompagnate però da nuove strane perifrasi. Le infermiere e le ostetriche USA, nel pieno delle loro mansioni, devono indicare parti anatomiche che si mostrano ai loro occhi come si sarebbero mostrate agli occhi dei più audaci pionieri pochi secoli,  fa con perifrasi insensate. La vagina, che deriva dal nostro magnifico latino , ancora una volta più vivo di molti di noi, è la parola che indica uno spazio fatto apposta per contenere altro. È una guaina, un fodero per gladi e pugnali. Ed è diventato il termine per la parte anatomica femminile fatta per accogliere l’organo sessuale maschile. Con la indiscutibile, e non si sa perché, preoccupazione di non offendere persone trans gender nei paraggi ora infermiere, ostetrice et ceteri  fideli dovranno indicarla con l’espressione “front-hole”. Lo lascio in inglese, abbiate pietà. Aumenta la distanza, stempera il dispiacere. E per riferirsi al taglio cesareo dovranno pronunciare e scrivere in cartella “window-birth”. Già l’inglese non mi pare una lingua bellissima. Ma così signori miei la situazione diventa tragica e grottesca. Ci vorrebbe un nuovo Tolkien ad inventare idiomi e genealogie. Mondi e terre abitati da strane e gloriose genti. Ci vorrebbero degli Hobbit e degli Elfi. E invece no. Abbiamo deciso di spostare ingenti risorse economiche per evitare a tante istituzioni di essere accusate di trans fobia. Anche prima che se ne possa capire davvero il significato.

Mentre i servizi per la difesa delle donne e dei bambini dalla violenza domestica sono alla canna del gas. In questo caso l’inglese è più colorito ancora. Dice testualmente Julie “a cut to the bone”. Un calcio nel  sedere e via andare.

Per questo Julie è arrabbiata e con lei, dice, moltissime donne che vedono violentemente cancellata la loro identità femminile al punto da non poter nominare correttamente i  loro, i nostri sistemi riproduttivi. Io direi procreativi ma lasciamo stare. Bisogna innanzitutto recuperare il piano biologico e animale del nostro essere. Perché davvero con questo assalto alla lingua, alla nostra identità lo stiamo perdendo.

Mi piace molto come chiude la sua garbata e ferma denuncia la giornalista britannica. Al solito, lorsignori delle lobby si tolgono d’impiccio accusando chi dice la verità di essere bigotto. Come se dire che due più due fa quattro fosse questione di fede.

Ma hanno ragione. Ci aveva avvisato il grande Gilbert Keith Chesterton. Non lo cito più per non inflazionare oltremodo una delle sue più felicemente drammatiche intuizioni. Avanti soldati. Forza guerriere. A d accender fuochi e sguainare spade!

 

 

(Articolo già pubblicato per La croce quotidiano, http://www.lacrocequotidiano.it/abbonarsi-ora)

 

 

 

19 pensieri su “Parole come coltelli.

  1. Gentile signora,
    ho letto la notizia che ha dato del divieto della British Medical Association sulle parole “expectant woman”. Ho visto che ha citato il Telgraph e il DailyMail. tutto fuoriché la fonte originale, che è su bma.org.uk.
    Se l’avesse fatto, avrebbe scoperto che quel che scrive è palesemente falso. Mi domando se per l’ottavo comandamento sul non dire il falso ci sia un emendamento del tipo “tranne quando parli delle persone transgender contro cui puoi mentire e scatenare l’odio”.
    O magari avrebbe letto l’originale in inglese, senza comprendere cosa ci sia scritto. Capisco che per una persona senza strumenti culturali adeguati, men che meno quelli scientifici, sia difficile capire quello di cui si parla.
    spero nessuno faccia mai ai suoi figli quello che lei ha appena fatto ai figli e alle figlie di altri.
    Buona fortuna ai suoi, di figli. Ne hanno davvero tanto bisogno.

    Alessandro A. Galvani, M.Ed.

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    • Gentile signore, prima di citare i comandamenti per definire “falsa” una madre di famiglia, La invito, con tutto il rispetto possibile, a fare un bel respiro e rilassarsi. Ecco… Così… Respiri…. Vede che va meglio? Un blog è un blog, non Sky tg 24″ ripeta questa frase, la ripeta. Meglio vero? Cordialmente

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      • Gentile signore,
        il non mentire pensavo valesse per tutti i cristiani, non solo per quelli che fanno i giornalisti. L’emendamento all’ottavo comandamento non l’avevo ancora sentito. Ma pensa che ingenuo che ero, a credere che il dovere della verità e il dovere della competenza fossero valori etici universali.
        Un blog è un luogo dove ESATTAMENTE COME Skytg24 il riportare i dati erali e non le invettive di un’eterosessuale incompetente è un dovere civico MINIMO.
        Lei ripeta che sgravare dei figli non significa essere onesti, visto che non perviene per essenza divina dal basso ventre.
        Ripeta questa frase, la ripeta. Magari la capisce pure.
        Che le scuse del “è solo un blog” non funziona, con la dignità umana e il dovere dell’intelligenza.

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  2. Egregia signora,
    tre giorni dopo averle inviato il messaggio in cui le chiedevo conto delle notizie FALSE che ha messo in giro su degli esseri umani, vedo che non avevo sbagliato per niente sulla sua disonestà.
    Mi fa sorridere che lei sia terrorizzata da un commento che chiama in causa il rispetto, un concetto con cui si riempie la bocca ad ogni post, salvo non saperlo manifestare verso gli altri nella vita reale.
    Può anche bloccare il mio commento, nel modo patetico in cui ha fatto, mentre fa passare altri commenti arrivati più tardi, purché la adulino e non le chiedano conto di nulla. La parte migliore è che si ritrova circondata da quei poveri lettori sprovveduti, ignoranti, senza senso critico. quella gente se la merita davvero.
    Non tema, lo faccio girare sui social, il suo comportamento da patetica bugiarda a spese di persone innocenti, transgender.
    È stato un piacere NON conoscerla.
    Auguri ai suoi figli, con una madre senza morale come lei, zeppa di odio antigay e antitrans, ne hanno molto bisogno.

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    • Chiedo scusa. Era in attesa perché la prima volta che un utente commenta devo approvare altrimenti il blog approva. Ero impegnata a fare altro che NON devo dire a lei. Ho verificato prima di tradurre e commentare dal daily il testo della Bindel. La smetta immediatamente di insultare e minacciare. E si documenti meglio lei. La nota della Bma è una raccomandazione ad uso interno dei medici che invita a non usate certe espressioni e questo è e rimane un’ingiustizia. Le ripeto che se tornerà ad insultare accusare denigrare minacciare e tirare in mezzo i miei figli allora sì, i suoi commenti saranno sospesi. Buona sera

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      • Carissima signora,
        dopo aver scritto questo lerciume non ha alcuna autorità morale per dare alcun ordine a chicchessia. Mi riferisco a questo passo lurido e ignorante da far schifo:
        “non è normale pensare di essere una donna caduta nel corpo di un uomo. Non è sano, e se succede dietro c’è un dolore enorme, pensare che la psiche possa dissentire così dalla propria corporeità ed esiga- ed ottenga! Questa è la tragica, vigliacca crudeltà di chi si presta, anzi si vende e caramente, per queste pratiche- di farsi modificare i tratti, gli organi e l’attività ormonale per sembrare una donna”.
        E ora manifesti tutto il potere che ha, bloccando uno che sta rivelando la sua miseria etica, che tanto scappare insultando persone che non possono risponderle è l’unica risorsa che ha.
        Buona giornata a lei, cara signora.

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    • @Alessandro, lei avrebbe potuto fare qui un servizio a ciò che ritiene vero e di conseguenza a chiunque legge (visto che mi pare nessuno ha censurato il suo commento e avrebbe potuto farlo senza che nulla si sapesse), invece di invocare comandamenti, ipotizzare scatenamenti di odio che faccio proprio fatica a vedere, mentre c’è da parte sua un chiaro livore (celato dall’ironia) che si evince da frasi come quelle sui figli che conclude con: “Buona fortuna ai suoi, di figli. Ne hanno davvero tanto bisogno.”
      Sempre ammesso e non concesso che lei possa sapere qualcosa sui figli altrui e su cosa serve loro – cosa di cui dubito molto, nonostante i suoi presunti “strumenti culturali e/o scientifici”.

      Il piacere di NON conoscerla e tutto nostro.

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      • Carissimo chiunque lei sia,
        faccia attenzione a certificare il livore nei post altrui, scrivendo che io non conosco di chi scrivo, per poi cadere proprio in quell’errore e certificando il mio. Faccia attenzione che poi si scopre dove stia l’astio e non ci fa una bella figura.
        Quanto vi ha bruciato che qualcuno sia entrato nella vostra vita, eh?! Quanta verve per quella parte sui figli. Offende che qualcuno si permetta di commentare la vostra famiglia eh?
        Che strano, pensavo che il diritto al rispetto della propria vita e della propria famiglia fosse di tutti, non soltanto vostro. Tipo quando l’ignorante scrittrice di questo blog ha deciso di entrare nella vita di altri esseri umani, giudicandoli, squalificandoli senza competenze e senza rispetto.
        Cito dal vangelo secondo l’ipocrita: “non è normale pensare di essere una donna caduta nel corpo di un uomo. Non è sano, e se succede dietro c’è un dolore enorme, pensare che la psiche possa dissentire così dalla propria corporeità ed esiga- ed ottenga! Questa è la tragica, vigliacca crudeltà di chi si presta, anzi si vende e caramente, per queste pratiche- di farsi modificare i tratti, gli organi e l’attività ormonale per sembrare una donna”).
        Dove eravate col vostro rispetto per le famiglia altrui, quando ha scritto questo sulla vita altrui? Avete tenuto per bene la bocca chiusa, eh? Eh si, tanto si tratta di bestie, mica di esseri umani a cui si deve rispetto.
        Fate i maestrini del rispetto in parrocchia, che nel mondo reale proprio non attacca.

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      • Ecco perché non torna nel mondo reale…
        Dove si sa che è “è tipico degli arroganti prepotenti” insultare il prossimo con appellativi di ogni sorta quando non si ha nessun altro argomento da presentare.
        Dove la propria maleducazione si nasconde dietro il sarcasmo (parlare di ironia sarebbe già un complimento). Ma si sa la maleducazione non è colpa di chi ne è affetto, è quasi un fatto genetico che si tramanda di padre in figlio. Ironico per chi si è presentato preoccupato di cosa insegnare ai figli).

        Perché quanto a livore, maleducazione e arroganza, basta leggere il tono del suo commentare qui, per esserne edotti se non si è completamente ottusi.
        Ottusi tanto da non riuscire a comprendere il senso delle parole della Signora Paola, che lei in modo arrogante (nuovamente) riporta.

        A mai più (come si dice: cavare sangue dalle rape, è lavoro sterile).

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      • Carissimo signor boh chissà,
        mi spiace per lei e questa signora, il vostro giochino di entrare di prepotenza nella vita altrui senza competenza ne rispetto, per poi strillare all’aggressione quando vi riservano lo stesso trattamento, con me non attacca.
        Quando mostrerete decenza, rispetto e silenzio per vite che NON sono le vostre, ne riparliamo eh. Che non basta mica aver sgravato dei figli, per poter discutere cosa sia la vita altrui. L’utero non crea competenza, mi dispiace per voi. Men che meno l’attrazione per il sesso opposto. quei tempi medievali in cui si credeva che essere eterosessuali comportava il diritto di definire la vita altrui è finito. Crescete e fatevene una ragione.
        E quando mostrerete la competenza per parlare delle vite delle persone transgender, ci risentiamo. Che so, una pubblicazione scientifica a vost nome, un manuale di endocriniologia, un titolo accademico di psichiatria infantile o pediatria.
        Tanti saluti alla rapa.

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  3. Scrivo colpito dal commento del sig. Galvani. Non dando niente per scontato ho voluto cercare il famigerato opuscolo e francamente non riesco a capire dove la Sig.ra Benelli e la Sig.ra Bindel possano aver fatto circolare notizie false. I riferimenti di cui parlano sono a pag 5 e, successivamente a pag. 12 del libretto dove suggeriscono le parole da dire “al posto di…”.
    Ce ne per tutti… non si può dire sposi, fidanzata etc ma si deve dire partner; evitare “him” o “her”, meglio usare “their” per non offendere il loro gender (non credo che esista in italiano una parola che possa effettivamente tradurre una parola anglosassone).
    I riferimenti alle persone Intersex ((che hanno cromosomi maschili e femminili) ma sono davvero così tante/i che rimangono persone incinte da dover pensare a come chiamarli?) e alle persone tran sex ((che non si sentono a loro agio nel loro sesso biologico) ma sono davvero così tante/i che rimangono o possono rimanere persone incinte?) fanno rimanere un pò perplessi…
    L’attacco antipatico e poco felice del sig. Galvani invece mi preoccupa molto di più…
    Così come l’intervento del sig. Vitit Mountarbhorn all’O(rganizzazione) N(ettezza) U(rbana) passato sotto silenzio stampa da chiunque….
    Un saluto a tutti

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    • carissimo signor Moro,
      è tipico degli arroganti prepotenti quello di imporre a tutti un solo modo, il proprio, salvo poi gridare istericamente quando qualcuno o qualcuna chiede di essere definito in modo diverso.
      Grazie per avermi mostrato la miseria etica che contraddistingue questo modo di vivere. “ma quanti saranno poi” non è questione che la riguardi. Non é lei a decidere come uno debba essere definito. Quel periodo é finito intorno al 1945, grazie al cielo.

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  4. Scrivo solo per complimentarmi con Paola, che non ho il piacere di conoscere, per quello che scrive in questo blog che ho appena scoperto, e per come lo scrive.
    E non ultimo per la sua gentilezza. In questo ho solo da imparare…io non avrei mai lasciato che un insignificante “troll” come galvani sopravvivesse così a lungo nel mio blog.

    Un abbraccio…!

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  5. Pingback: Una Femminista difende le differenza uomo-donna… – IL Popolo della Famiglia Zoppola

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